Cosa aspettarsi dalle proteste contro il turismo di massa in Spagna a giugno

Se venite in Spagna a giugno, la vostra visita potrebbe coincidere con le proteste contro il sovraffollamento turistico che si svolgeranno in molte parti del paese. Ecco cosa sappiamo finora sulle manifestazioni e sui disagi ai viaggi che i manifestanti stanno pianificando.
La Southern Europe Network Against Touristification (SET) si è riunita a Barcellona la scorsa settimana per discutere di ulteriori soluzioni ai problemi causati dal sovrafflusso turistico e ha chiesto proteste di massa per domenica 15 giugno "e l'urgente necessità di limitare la crescita del turismo".
Le marce e gli scontri programmati si svolgeranno non solo in città spagnole, ma anche in Italia e in Portogallo.
Tra le città e le isole spagnole che si uniranno alla causa ci sono Barcellona, Palma di Maiorca, Ibiza, le Isole Canarie e San Sebastián, ma è probabile che si uniscano anche altre, come Malaga e Siviglia, che in passato hanno organizzato le proprie proteste contro il sovraffollamento turistico.
Questa sarà quindi la prima volta che tutte queste proteste contro il turismo di massa si svolgeranno nello stesso giorno. Un approccio simile era già stato adottato all'inizio di aprile, quando decine di migliaia di cittadini in 40 città spagnole erano scesi in piazza per chiedere misure più efficaci per contrastare la crisi immobiliare del Paese.
Tra le altre città dell'Europa meridionale che prenderanno parte all'iniziativa ci sono Napoli, Palermo, Venezia e Lisbona.
Le organizzazioni che compongono la rete SET sottolineano la necessità delle manifestazioni per "chiarire che i territori non sono in vendita".
Oltre alle marce nelle affollate zone turistiche, stanno pianificando picchetti negli aeroporti e nei luoghi di interesse turistico, blocchi degli autobus turistici e occupazioni di importanti siti turistici.
Tra i problemi che i manifestanti sperano di evidenziare ci sono la carenza di alloggi a causa degli affitti per le vacanze che stanno spopolando i residenti locali, i forti aumenti dei costi degli affitti, i sistemi di trasporto pubblico sovraffollati e il degrado ambientale causato dall'elevato numero di visitatori.
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La rete sostiene che il sovrafflusso turistico finisce per "impoverire le persone, rendere impossibile l'accesso ad alloggi a prezzi accessibili e concentrare l'economia e i posti di lavoro in questo settore, il che è tanto ingiusto quanto sfruttatore".
Hanno anche citato ragioni ambientali per le marce, affermando che il turismo crea "una crisi ecologica, inquina l'acqua, l'aria e il suolo, rappresentando il 9 percento delle emissioni responsabili del riscaldamento globale".
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Per ora questo è tutto ciò che è stato annunciato; non è ancora chiaro se altre città si uniranno o quanto grandi e quanto profonde saranno queste proteste.
Se state programmando un viaggio il 15 giugno o vi trovate in vacanza in una delle principali mete turistiche spagnole in quel giorno, è importante notare che potrebbero verificarsi ritardi negli aeroporti e in altri snodi di trasporto. Potrebbe anche essere opportuno evitare le principali attrazioni turistiche come la Sagrada Familia di Barcellona.
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