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La tappa finale della Vuelta spagnola è stata accorciata per i timori delle proteste in Palestina

La tappa finale della Vuelta spagnola è stata accorciata per i timori delle proteste in Palestina

Sabato gli organizzatori della Vuelta a Espana hanno accorciato di otto chilometri (cinque miglia) il percorso della 21a e ultima tappa della gara ciclistica, con grandi proteste pro-palestinesi previste per la tappa finale di Madrid.

Le proteste contro la presenza del team israeliano Premier Tech hanno perseguitato la Vuelta, costringendo ad accorciare le tappe e privandole di valore agonistico o sportivo.

Domenica i ciclisti percorreranno 103,6 km tra Alalpardo e Madrid invece dei 111,6 km previsti.

La sezione rimossa avrebbe attraversato il lussuoso quartiere madrileno di Aravaca, a 9 km dal centro, hanno detto gli organizzatori ai media, senza specificarne il motivo.

Madrid ha intensificato le misure di sicurezza per la fase finale della gara, con il primo vicesindaco che ha affermato che il numero degli agenti di polizia sarà "quasi raddoppiato".

La rappresentanza del governo centrale a Madrid ha dichiarato che saranno impiegati rinforzi "straordinari" per garantire la sicurezza dei passeggeri, con l'impiego di oltre 1.500 agenti di polizia in più, sia comunali che nazionali.

Tra gli altri punti critici delle tre settimane di gara, i manifestanti si sono addirittura riversati sul percorso, provocando incidenti.

LEGGI ANCHE: Perché la più importante gara ciclistica spagnola è stata scossa dalle proteste pro-palestinesi

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