Ecco perché il cibo in aereo sembra meno saporito

Voi lettori di SiViaggia che, come noi, volate spesso, lo sapete bene: lassù, tra le nuvole, il cibo sembra avere un sapore diverso. Non è solo suggestione, ma un fenomeno reale che riguarda le nostre papille gustative e l’ambiente in cui ci troviamo quando siamo a bordo di un aereo. È uno dei motivi per cui i pasti serviti in volo non godono di grande fama gastronomica, a meno che non stiate volando in prima classe, dove le possibilità di godersi un buon menù aumentano.
La verità è che gran parte della responsabilità non è delle compagnie aeree: quando ci troviamo pressurizzati a migliaia di metri di quota, i nostri sensi reagiscono in modo diverso. Per questo motivo, ciò che ci sembra insipido in aria può risultare gustoso una volta atterrati. Ma cosa succede esattamente al nostro palato durante il volo? Perché il cibo in aereo sembra meno saporito?
I motivi sono principalmente tre:
- la pressione all’interno delle cabine aeree;
- l’umidità che provoca una maggiore secchezza dell’aria;
- il rumore che modifica la percezione del gusto.
Gli aerei di linea sfrecciano a oltre 10.000 metri di quota, un’altezza talmente elevata da rendere l’aria rarefatta, povera di ossigeno e con una pressione atmosferica troppo bassa per il nostro organismo. Per questo motivo le cabine vengono “sigillate” e pressurizzate, così da ricreare condizioni simili a quelle che si trovano in montagna, attorno ai 2.000 metri. Una scelta indispensabile per la sicurezza dei passeggeri, ma che provoca conseguenze sorprendenti sul nostro modo di percepire i sapori.
A queste pressioni ridotte, le molecole che trasportano gli odori, ossia quelle che rendono un piatto profumato e saporito, si muovono con meno intensità. Risultato: il nostro olfatto, che è responsabile di gran parte dell’esperienza gustativa, funziona meno. Non solo: la minore quantità di ossigeno disponibile può innescare un leggero stato di ipossia, che a sua volta indebolisce la sensibilità delle papille gustative.
Gli effetti dell’umidità sulla qualità dell’ariaIl secondo motivo riguarda l’umidità e la secchezza dell’aria. Viaggiare in aereo equivale, dal punto di vista dell’umidità, a trovarsi nel deserto del Sahara. In cabina i livelli possono scendere fino al 10%, mentre nelle nostre case si aggirano in media attorno al 30%.
Questa drastica riduzione provoca bocca più asciutta e vie nasali meno umidificate. Muco e saliva, che normalmente aiutano a trasportare le molecole del gusto e dell’olfatto verso i recettori sensoriali, si riducono al minimo. Il risultato? Anche un piatto ben preparato e saporito rischia di sembrare insipido e privo di sfumature!
Gli effetti del rumore sulla percezione del gustoInfine, il terzo motivo è da ricercare nel rumore. Durante un volo di linea, i motori producono un sottofondo costante tra gli 80 e gli 85 decibel, simile all’intensità di un aspirapolvere acceso accanto a noi. Diversi studi hanno dimostrato che questo stimolo acustico modifica la percezione del gusto, riducendo la sensibilità al dolce e amplificando quella del “quinto gusto” legato a ingredienti come pomodori, acciughe, funghi o formaggi stagionati.
Ecco spiegata la curiosa popolarità del succo di pomodoro e del Bloody Mary in volo: due bevande che a terra non avrebbero lo stesso fascino, ma che in aria sembrano incredibilmente più piacevoli. Provare per credere!
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