Cammino di Oropa: tappe, difficoltà e consigli utili

Incredibile a dirsi ma questo percorso nel cuore del Piemonte più selvaggio è spesso utilizzato come “allenamento” per altri cammini ben più noti e impegnativi: il Cammino di Oropa vanta splendidi paesaggi e storici santuari da raggiungere. Un viaggio lento a contatto con la natura incontaminata e le tradizioni dell’Alto Piemonte.
Montagne maestose ricoperte da fitti boschi e punteggiate da borghi incastonati tra le alte cime e da santuari antichi, con panorami suggestivi sulle valli e sulla Pianura Padana.
È questo il paesaggio in cui è immerso il Cammino di Oropa, un percorso di trekking avventuroso e un pellegrinaggio significativo per i fedeli, che attraversa diversi luoghi di culto fino alla meta finale: il Santuario di Oropa, in provincia di Biella. Il tragitto principale è maggiormente battuto per fama e tradizione, ma ne esistono diramazioni che conducono a Oropa: sono 4 e sono tutti percorsi a tappe diversi ma affascinanti.
Vediamo quali sono le principali tappe dei sentieri che portano al Santuario di Oropa, alla scoperta dei santuari del biellese e delle bellezze paesaggistiche di quei luoghi nei quali il tempo si è fermato: qui si può ancora assaporare il piacere di un viaggio lento a contatto con la natura, la storia e le tradizioni popolari tramandate fino ai giorni nostri. Un’ottima alternativa a una palestra di allenamento alla Cammino di Santiago o a quello della Via Francigena.
La meta del Cammino di Oropa è il maestoso Santuario di Oropa, un autentico gioiello architettonico e spirituale che sorge a pochi chilometri da Biella. Immerso nell’ambiente montano, è il più importante santuario mariano delle Alpi e meta di pellegrinaggio fin dall’antichità.
Questo maestoso luogo di culto, dedicato alla Madonna Nera, non è una semplice tappa finale nel cammino, ma è anche un luogo riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e parte integrante del sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia.
Il cuore del Santuario di Oropa è la Basilica Antica, inaugurata nel lontano 1620, e la sua struttura è imponente e di grande pregio architettonico. Ma non sono questi elementi a renderlo così straordinario. Sì, perché oltre alla sua bellezza e all’importanza storica, il santuario è avvolto da una serie di leggende che lo rendono ancora più affascinante agli occhi dei visitatori. Si racconta che la statua della Madonna Nera, risalente alla prima metà del Trecento, non mostri alcun segno di logoramento o tarlatura nonostante il passare dei secoli.

Si parla del Cammino di Oropa al singolare, ma in realtà i sentieri sono 4 gli itinerari che attraversano questo meraviglioso paesaggio e si congiungono nella meta finale, ovvero il Santuario di Oropa.
Il percorso più popolare e battuto dagli amanti del trekking è il classico Cammino di Oropa della Serra, percorso facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, ben tracciato e con un dislivello medio-basso.
Rientrano negli altri 3 itinerari del Cammino di Oropa percorsi meno battuti e spesso più impegnativi, ma altrettanto piacevoli e suggestivi. Sono il Cammino di Oropa orientale, il Cammino di Oropa Canavesano e quello valdostano. Vediamoli tutti.
Cammino di Oropa della Serra: partenza da SanthiàPercorribile in 4 tappe (oppure 3 per i più preparati), il cammino di Oropa della Serra è l’itinerario più frequentato. Lungo 63 chilometri, presenta tappe di difficoltà e dislivello crescenti e per questo è perfetto sia per coloro che non sono particolarmente allenati, sia per i trekker più esperti.
Tappa 1: da Santhià a Roppolo (12,6 km, 240 D+, 3-4,5 ore)Si parte da Santhià seguendo la celebre e antica Via Francigena e avvicinandosi alle colline moreniche di Ivrea. Si attraversa poi il paese di Cavaglià fino a giungere a Roppolo, dopo circa 16 chilometri, con il suo imponente castello dal quale si apre una vista mozzafiato sul lago di Viverone.
Tappa 2: da Roppolo a Sala Biellese (17 km, 400 D+, 5 ore)La seconda tappa è Sala Biellese. Ci si arriva dopo una camminata attraversando i boschi sulle colline moreniche della Serra d’Ivrea, un vero altopiano tra i più estesi d’Europa. Durante il tragitto si possono ammirare l’antico borgo di Ricetto di Viverone, il paesino di Zimone con il Monastero di Bose, il borgo di Magnano, Torrazzo e infine Sala Biellese. Qui i viandanti possono pernottare e rifocillarsi.
Tappa 3: da Sala Biellese a Graglia (16,1 km, 550 D+, 5-6 ore)Ospitato dal sacro Monte di Graglia a valle della cima del Mombarone (sul confine tra Piemonte e Valle d’Aosta), in provincia di Biella, il Santuario di Graglia è un altro importante luogo di culto. Come il Santuario di Oropa, è dedicato alla Madonna Nera ed è collegato al culto della Nostra Signora di Loreto, nelle Marche. Per arrivare fin qui, si attraversa il sentiero che si addentra nella foresta e passa per il laghetto di Cossavella.
Dopo un tragitto con vari saliscendi, si apre davanti agli occhi il sacro Monte di Graglia. Ma il Santuario non è l’unica cosa da vedere in quest’area: comprende 18 cappelle/stazioni (delle quali 5 ancora intatte), che facevano parte di un antico e ambizioso progetto del Seicento mai portato a termine: si prevedevano di costruire 100 cappelle che rappresentassero simbolicamente tutto il ciclo di vita di Gesù, dalla nascita alla resurrezione. Alcune delle più belle si affacciano sul promontorio del santuario, come la cappella sul colle San Carlo, dove sorge l’omonima chiesa (oggi chiusa) e il gruppo scultoreo Deposizione della croce (forse distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale), e quattro dedicati all’infanzia del Cristo.
Tappa 4: da Graglia al Santuario di Oropa (15,1 km, 800 D+, 5-6 ore)La quarta e ultima tappa del Cammino di Oropa della Serra è il Santuario di Oropa. Il tragitto finale è più impegnativo, con saliscendi importanti e sentieri sterrati attraverso il borgo di Sordevolo e di Favaro, tra fitti boschi e splendidi paesaggi. Dopo circa 15 chilometri si giunge alla meta finale, il maestoso Santuario.
Coloro che si sentono più preparati, possono suddividere in 3 tappe il percorso: la prima a Magnano, la seconda al Santuario di Graglia e la terza alla meta finale di Oropa. Per i principianti, invece, è possibile proseguire il viaggio a piedi o in bici scegliendo le 4 tappe come da programma standard.
Cammino di Oropa Orientale: partenza da Valle MossoCon un totale di circa 35 chilometri, è il più impegnativo degli itinerari che conducono al Santuario di Oropa, maggiormente adatto a chi è ben allenato e esperto di trekking.
È percorribile in tre tappe (ma coloro che hanno maggiori difficoltà possono farlo in 4).
Tappa 1: da Valle Mosso alla Bocchetta di Sessera (13 km, 1000 D+, 4-5 ore)Si parte dal grazioso borgo di Valle Mosso, in provincia di Biella, affrontando un sentiero ripido tra i boschi dell’Oasi Zegna, facendo tappa al Santuario della Madonna della Brughiera, e proseguendo fino alla prima tappa: la Bocchetta di Sessera. Il dislivello per giungere qui è importante, quindi attenzione a prenderla con molta calma.
Tappa 2: dalla Bocchetta di Sessera alla Valle Cervo (12 km, 459 D+, 4 ore)Si prosegue in discesa lungo la Valle Cervo, caratterizzata da pascoli, boschi e piccoli villaggi, fino a giungere alla seconda tappa del percorso: il Santuario di San Giovanni d’Andorno.
Tappa 3: dalla Valle Cervo al Santuario di Oropa (8 km, 483 D+, 3 ore)Da qui, attraverso un cammino a tratti molto semplice e a tratti impervio, si arriva ad Oropa, la tappa finale del Cammino Orientale.
Con i suoi 85 chilometri di percorso, il Cammino di Oropa Canavesano è il più lungo e collega il territorio della provincia di Torino con quello biellese.
Sono 5 le tappe che lo compongono e il punto di partenza è Valperga.
Tappa 1: da Valperga a Cuorgnè (13 km, 400 D+, 4-5 ore)Da qui si costeggia il Castello del borgo e poi ci si addentra nel bosco fino al Santuario di Belmonte e al Sacro Monte, sito oggi parte di un panorama mozzafiato. Si scende poi verso il borgo di Pemonte e si prende successivamente un sentiero nel bosco che porta alla prima tappa: Cuorgnè.
Tappa 2: da Cuorgnè a Vidracco (13 km, 600 D+, 7 ore)Si riparte alla volta della seconda tappa del Cammino Canavesano, ossia Vidracco. Per giungere qui si attraversano la Valle Sacra, i boschi e i torrenti Orco e Piova, con un ponte molto suggestivo. Si passa anche per la frazione di Sant’Anna Boschi e Campo Canavese, per arrivare, dopo un tratto nel bosco, alla cima del Bric di Muragliolo e infine a Vidracco. Qui si possono ammirare le architetture religiose realizzate dai membri della comunità di Damanhur, fondata nel 1979.
Tappa 3: da Vidracco a Ivrea (19 km, 350 D+, 6 ore)La terza tappa prevede l’arrivo a Ivrea, attraversando la Valchiusella con il suo torrente e la Valle della Dora. I panorami nei quali si è immersi lungo il tragitto sono spettacolari, tra valloni e fiumi, che si possono godere senza eccessiva fatica, dato il dislivello contenuto. Si raggiunge così il Fiume Dora Baltea, che si attraversa per raggiungere il centro storico di Ivrea.
Tappa 4: da Ivrea a Graglia (23 km, 800 D+, 6-7 ore)La tappa più faticosa e lunga di questo cammino. Si riparte dal municipio di Ivrea imboccando la Via Francigena fino al Lago Campagna. Da qui si inizia a salire verso la Chiesa di Santo Stefano di Sessano e poi oltre, nei boschi che portano fino alla Serra Morenica. Qui il sentiero si fa più impegnativo e porta all’imponente masso erratico Roc Basariund.
La Serra Morenica di Ivrea è la protagonista di una tappa lunga e impegnativa, in cui entriamo nel territorio biellese e ci immettiamo sul ramo principale del Cammino di Oropa. Si attraversa il paese di Donato, dove rifornirsi di acqua e alimenti, e poi si affronta l’ultimo saliscendi che porta alla quarta tappa del Cammino Canavesano: il Santuario di Graglia.
Tappa 5: da Graglia al Santuario di Oropa (23 km, 800 D+, 7 ore)Il tragitto per arrivare alla quinta tappa, quella finale al Santuario di Oropa, è uguale a quello del Cammino della Serra. Attenzione: nei mesi più freddi questa parte del Cammino Canavesano risulta percorribile solo su richiesta a causa della neve e del ghiaccio. Prima di partire è bene farsi dare buone informazioni presso le strutture di accoglienza.
Cammino di Oropa Valdostano: partenza da FontainemoreIl Cammino Valdostano parte da Fontainemore, in provincia di Aosta, e si collega a Oropa seguendo un sentiero battuto anche da una storica processione con fiaccolata che viene organizzata ogni 5 anni. Le giornate di cammino, in questo caso, sono soltanto due (in totale conta circa 17 chilometri), ma il percorso è molto impegnativo, con dislivelli notevoli. Il tragitto, infatti, prevede di superare il Colle della Barma a circa 2200 metri di quota, per poi scendere verso il Santuario di Oropa. Questo cammino è maggiormente consigliato ad appassionati di trekking esperti e ben attrezzati.
Santuario di Graglia, in provincia di Biella
Come prepararsi al camminoL’allenamento dipende da quale dei 4 itinerari si vuole percorrere: le difficoltà tecniche non sono proibitive, sebbene alcuni tratti del cammino implichino un dislivello notevole.
Inoltre, sebbene il Piemonte presenti paesaggi montani splendidi – e ahimè troppo poco noti e battuti – le quote non sono mai elevate, quindi anche la fatica legata all’altitudine non si fa sentire. Basti pensare che il Santuario di Oropa sorge a soli 1.150 metri.
Dove dormire e cosa mangiare lungo il percorsoI centri abitati più grandi che si attraversano nei vari segmenti del Cammino, come Santhià o Ivrea, offrono diverse soluzioni di alloggio, ma è bene tener presente che siamo in una zona del Piemonte non “abituata” al turismo. Qui le strutture sono poche e minimali, nonostante la spartana accoglienza piemontese possa essere molto gradevole.
La zona di Oropa è davvero poco fornita di rifugi e luoghi in cui pernottare o rifocillarsi; merita una menzione il Rifugio Rosazza, a 1.800 m nel cuore della conca di Oropa, la Capanna Renata e il Rifugio Coda. Il famoso Rifugio Savoia, invece, è chiuso ormai da qualche anno.
Le delizie gastronomiche della zona comprendono la classica polenta con “rustida”, un arrosto di bocconcini di carne molto semplice ma nutriente, e alcuni dolci, come i famosi torcetti di Biella.
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