Le sfide del nuovo viceministro del Turismo | Rubrica di Fernando Estupiñan Vargas
Ha appena prestato giuramento il nuovo viceministro del Turismo, Camilo Pérez Alvarado, che qualche anno fa ha ricoperto la carica di direttore del Meta Tourism Institute. Il settore lo accoglie e gli augura un mandato di successo, poiché la creazione di nuovi posti di lavoro e di reddito per migliaia di famiglie colombiane dipenderà in larga misura dalle sue prestazioni.
La sua nomina è di per sé una buona notizia, dato che la posizione è stata ricoperta per oltre un anno come posizione ad interim, dopo che il ministro Reyes aveva chiesto ad Arturo Bravo di dimettersi nel settembre 2024. Da allora, tre viceministri in carica hanno avuto il compito di guidare uno dei settori più strategici per il governo nazionale nel suo programma di transizione verso un'economia decarbonizzata.
Il nuovo viceministro entrerà in carica a 10 mesi dalla fine dell'amministrazione Petro, pertanto ci si aspetta che consolidi i processi che portano al rispetto del Piano del settore turistico e degli obiettivi del Ministero del commercio, dell'industria e del turismo nel Piano strategico del settore, alcuni dei quali sono in notevole ritardo.
Per raggiungere questo obiettivo, si affida a un quadro istituzionale consolidato, a un potere esecutivo (il Fondo Nazionale Autonomo per il Turismo - FONTUR), alla capacità di promuovere un programma normativo e alle risorse provenienti sia dall'imposta sul turismo sia dai contributi parafiscali versati dagli imprenditori turistici.

Fernando José Estupiñán ha lavorato come direttore generale presso Fontur fino al 26 giugno. Foto: Per gentile concessione
L'istituzionalizzazione si esprime in organismi come il Consiglio Consultivo dell'Industria Turistica, il Consiglio Superiore del Turismo, il Consiglio Nazionale per la Sicurezza del Turismo e il Comitato Direttivo di FONTUR. In questi organismi, il settore pubblico e quello privato collaborano per prendere decisioni che orientano la gestione del turismo nazionale.
FONTUR ha dimostrato di essere uno strumento di esecuzione agile, la cui velocità dipende dalle direttive impartite dal Ministero. Durante i primi due anni di governo, ha investito oltre 1 trilione di pesos in infrastrutture, competitività e promozione turistica, raggiungendo più di 600 comuni con progetti ad alto impatto per le comunità che vedono nel turismo una grande opportunità.
Per quanto riguarda l'Agenda Normativa pubblicata dal Ministero, delle 36 bozze di decreto in esame, solo due riguardano il turismo e mirano a modificare il Decreto 1074, senza alcuna bozza ancora pubblicata. Tuttavia, a settembre è stata pubblicata una bozza di decreto, non inclusa nell'ordine del giorno, che mira a ridurre il numero di membri del settore privato nel Comitato Direttivo di FONTUR da quattro a due. Si tratta di una questione delicata che il nuovo Vice Ministro dovrà esaminare attentamente, poiché potrebbe contraddire lo spirito di collaborazione pubblico-privato che ha caratterizzato l'allocazione delle risorse di Fontur e perché le motivazioni alla base non sono chiare. Le associazioni che rappresentano gli imprenditori del settore turistico hanno già espresso la loro preoccupazione in merito.
Infine, le risorse fiscali assegnate al Ministero dell'Informazione e delle Comunicazioni (MINCIT) e i contributi parafiscali del settore privato ammontano a oltre 400 miliardi di pesos quest'anno e potrebbero superare i cinquecento miliardi di pesos entro il 2025. Se correttamente indirizzati, questi fondi possono avere un impatto significativo sulla competitività e la sostenibilità del turismo colombiano.
Per il bene del Paese e del settore, non possiamo che augurare al nuovo Vice Ministro una gestione sana e di successo.
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