L'arte del Dragone, due mostre a Firenze e Roma

(di Francesca Chiri) Un dialogo tra civiltà millenarie, un ponte che unisce Oriente e Occidente, passato e presente. C'è un filo conduttore che cuce insieme due mostre che portano in Italia la fascinazione della Cina per la nostra cultura. A Firenze, in occasione delle iniziative che celebrano i 550 anni dalla nascita di Michelangelo, arriva l' artista franco-cinese Wang Yancheng, con una mostra che omaggia e rilegge l'essenza delle opere del genio rinascimentale e che verrà esposta alla Galleria dell'Accademia di Firenze. A Roma saranno invece 31 artisti cinesi, legati a vario modo all'Accademia di Belle Arti di Shangai, a dialogare con le opere di grandi artisti italiani del XX secolo custoditi alla Galleria Nazionale di Arte moderna e contemporanea: da Balla a Boccioni, da Modigliani, Carrà, de Chirico, Morandi, Burri, Fontana, Kounellis, Schifano a cui sono state unite le opere di alcuni artisti affermatissimi come Cattelan e Stingel, Beecroft o emergenti (Daniela De Lorenzo, Alessandro Piangiamore, Emanuele Becheri, Davide Rivalta). "Sono due mostre caratterizzate dalla grande ammirazione che famosi artisti cinesi contemporanei, e tutta la cultura cinese, nutrono verso l'arte italiana. E non solo verso l'arte rinascimentale, fascinazione ovviamente più scontata, ma anche verso artisti e opere più recenti italiani, troppo spesso sottovalutati da noi stessi" dice all'ANSA il curatore delle due mostre, Gabriele Simongini. Alla Gnam, infatti, "facciamo vedere come anche il Novecento italiano, contrariamento a quanto si può pensare, riscuota un grande successo ed ammirazione in Cina. Per questo abbiamo messo in dialogo 31 artisti cinesi che si sono formati a Shangai con alcuni artisti italiani particolarmente studiati in Cina" spiega il curatore, reduce del successo ottenuto dalla mostra sul Futurismo allestita questo inverno alla Galleria nazionale di Valle Giulia diretta da Cristina Mazzantini. Anche la fascinazione per Michelangelo non si traduce ovviamente in una mera operazione di "citazionismo", avverte il critico d'arte. "Anche se le opere di Yancheng verranno esposte alla Galleria dell'Accademia, dove è esposto il David, la scultura più famosa del genio rinascimentale, i suoi sono lavori completamente astratti. Quello che lui fa è cogliere l'energia spirituale che sgorga dalle opere di Michelangelo e che si traduce nelle idee di assoluto e infinito. Insomma si tratta a tutto tondo di un omaggio e non di una citazione" dice Simongini che spiega quel rapporto che l'artista intesse tra volume e superficie dato dalle "traiettorie ideali e saettanti che collegano diverse zone dell'opera in una sorprendente variazione e reinvenzione della sezione aurea e degli assi prospettici rinascimentali". I 18 dipinti di Yancheng ,alcuni dei quali di grandissime dimensioni, realizzati fra il 2018 e il 2025 e tre dei quali realizzati per la rassegna di Firenze, saranno in mostra dal 24 giugno al 21 settembre alla Galleria dell'Accademia di Firenze, attualmente diretta da Massimo Osanna, direttore generale Musei del Ministero della Cultura, con il titolo "Luce energia infinito". "East and west" alla Gnam sarà invece in mostra dal 15 luglio al 21 settembre. La mostra cade in occasione del 55/o anniversario dall'avvio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina: una dimostrazione di quanto l'arte sia per il Dragone "via privilegiata di diplomazia culturale ad altissimo livello con quei Paesi che ricambiano il principio del dialogo e dell'accoglienza".
ansa