Stanchezza da fedeltà? Perché i viaggiatori europei stanno riconsiderando i programmi di fidelizzazione dei viaggiatori

In Europa la fedeltà non è più una questione di status, ma di risparmio, semplicità e scelte intelligenti.
Per anni, compagnie aeree e catene alberghiere si sono affidate ai programmi fedeltà per fidelizzare i viaggiatori abituali, soprattutto nei mercati premium. Ma in Europa, la fidelizzazione è sempre stata più fluida e questa tendenza sta accelerando. Anche se la domanda di viaggi è in ripresa dopo la pandemia, i consumatori europei stanno segnalando un chiaro cambiamento di mentalità: la fedeltà non si guadagna più solo con i punti.
La nostra ultima ricerca rivela una crescente tendenza alla dispersione di clienti fidelizzati in tutta la regione. I programmi frequent flyer e gli abbonamenti alberghieri vengono sempre più spesso ignorati a favore di flessibilità, trasparenza dei prezzi e comodità, con le agenzie di viaggio online che sfruttano al meglio questo cambiamento.
Una base di fedeltà morbida in EuropaNegli Stati Uniti, circa il 55% dei viaggiatori è iscritto a programmi fedeltà, e molti mercati europei non sono molto indietro, almeno a prima vista: Francia e Spagna, ad esempio, si aggirano intorno al 50%. Ma il problema non riguarda solo i tassi di iscrizione. Riguarda chi partecipa e il suo coinvolgimento.
Nel Regno Unito, solo il 35% dei viaggiatori dichiara di essere iscritto a un programma di compagnie aeree o hotel. In tutta Europa, il coinvolgimento è inferiore tra i viaggiatori più giovani (18 anni).
skift.